CORRADO CAGLI
Ancona 1910 - Roma 1976;
pittore e teoricoNel 1915 si trasferisce con la famiglia
a Roma. Compiuti gli studi classici, si iscrive allAccademia e frequenta lo studio
dellanziano maestro Paolo Paschetto. Nel 1927 esordisce con una pittura murale a
tempera in un locale in via Sistina, seguita lanno successivo da un altro murale,
questa volta a tempera magra, in un salone in via del Vantaggio. Seguendo con entusiasmo
la sua vocazione "murale", nel 1930 ad Umbertide realizza otto quadri ad
affresco nella casa Maravelli-Reggiani. A Umbertide è anche direttore artistico della
fabbrica di ceramiche Rometti, alle quali dà unimpronta moderna e qualitativa. Fin
dagli inizi dimostra di possedere una personalità vivace ed irrequieta, animata da
unintelligenza fantasiosa e critica. Imposta la sua indagine su un persistente
sperimentalismo tecnico ed espressivo. Secondo Cagli lartista è colui che si
esprime attraverso un concetto globale dellarte e che congiunge e giustifica la sua
specifica operatività allinterno di un contesto culturale e ideologico.
Nel 1932 tiene la sua prima mostra
personale insieme ad Adriana Pincherle nella "Galleria dArte di Roma". Tra le altre cose,
espone fotomontaggi di soggetto sportivo. Nello stesso anno si avvicina a Giuseppe Capogrossi ed Emanuele Cavalli. Formato
insieme il gruppo della "Nuova pittura Romana", alla fine del 1932 a Roma, i tre
artisti espongono nella "Galleria dArte di Roma" e nel 1933 a Milano nella
galleria "Il Milione". Verso la fine dellanno mentre stilano il
"Manifesto del Primordialismo Plastico", da pubblicarsi in occasione della loro
mostra a Parigi nella "Galerie Bonjean" (dicembre 1933), litigano a causa di
divergenze teoriche e questioni pratiche e sciolgono definitivamente il sodalizio.
In quegli anni a Roma, nonostante sia appena ventenne, è considerato lesponente di
punta della nuova generazione artistica ("Cagli svegliò i morti in questi anni"
scriverà Guttuso nel 1951). Anima un gruppo di artisti
giovanissimi : Mirco, Afro, Ziveri, Guttuso, Fazzini,
che gravita intorno alla galleria di Dario Sabatello,
anchegli giovanissimo. Esercita anche unintensa attività teorica e critica
dalle pagine di importanti riviste, tra cui quella di architettura razionalista "Quadrante", diretta da Pier Maria Bardi e da Massimo Bontempelli
(zio dellartista). Vi annuncia, ancora fiducioso ed entusiasta del Regime,
"unalba di primordio" in cui "la fantasia rivive tutti gli stupori e
trema di tutti i misteri" (Anticipi sulla scuola di Roma, 1933). Sempre dalle colonne
di "Quadrante" partecipa al dibattito sulla
pittura murale e invoca la "collaborazione delle arti" (architettura e pittura)
e il bisogno di "farsi i muscoli per unarte ciclica e polifonica" (Muri ai
pittori, 1933). Esegue tra le altre imprese murali : un affresco per la V Triennale
(1933), quattro pannelli per la II Quadriennale (1935), un grande ciclo intitolato Trionfo
di Mussolini, per lEsposizione Internazionale di Parigi (1937), definendo una nuova
funzione mitologica e sociale della pittura. Dal 1935 al 1938 è lanimatore, nel
ruolo di consigliere, della "Galleria della Cometa"
, diretta da Libero de Libero e inauguratasi con
una sua mostra di cinquanta disegni (1935). Nel 1936 vi tiene una personale di pittura e
nel 1937 e nel 1938 espone nella sede della "Cometa" a New York.
Nel 1938, di fronte allincalzare delle persecuzioni razziali, essendo di origini
ebraiche,si rifugia a Parigi e poi a New York (1939), dove apre uno studio. Nel 1941,
diventato cittadino americano, si arruola nellesercito e partecipa alla guerra in
Europa. In Germania entrato nel campo di concentramento di Buchenwald, esegue una serie di
drammatici disegni.
Nel 1947 a Roma lo "Studio dArte Palma", diretto da Bardi allestisce una mostra delle sue nuove opere non
figurative. Nascono dal suo amore per la geometria non euclidea, dalla quale ricava motivi
spaziali e strutturali che definisce "mondo della ennesima dimensione", frutto
però di un"immaginazione lirica" (Bontempelli
1947). Nel 1948 ritorna definitivamente a Roma., Da questo momento, secondo il suo metodo
di ricerca multipla, sperimenta diverse tecniche e linguaggi espressivi fortemente
astrattizzanti o non figurativi (neometafisica, neocubismo, informale, ecc.).Lavora anche
in campo teatrale. Vince il Premio Guggenheim (1946) e il Premio Marzotto (1954).
Bibliografia essenziale : E. Crispolti, G. Marchiori, Corrado
Cagli, Torino 1964 ; I percorsi di Cagli, catalogo della mostra a cura di E.
Crispolti, Napoli 1982; Il Cagli Romano,catalogo della mostra a cura di E.Crispolti,
Siena, 1985; scuola romana, catalogo della mostra a cura di M. Fagiolo, V. Rivosecchi,
collaborazione F. R. Morelli; Corrado Cagli anni Cinquanta, catalogo della mostra a cura
di M. Fagiolo, collaborazione F.R. Morelli, Roma 1989. |