CATERINA CASTELLUCCI
Laglio (Como) 1905- Roma 1985;
pittriceSoggiorna per due anni a Parigi, dove studia
danza con Isadora Duncan e partecipa alla "Pantomima futurista" di Prampolini al
Théatre de la Madeleine. Nel 1928 ritorna a Roma dove conosce Ziveri
e Fazzini. Frequenta le Scuole serali di San Giacomo . Nel 1932
esordisce alla III sindacale e nel 1933 Dario Sabatello
le dedica un articolo su "Il Tevere", intitolato La figlia del reggimento. Alla
metà degli anni Trenta attraversa un periodo di crisi, ma già nel 1936 espone alla
"Galleria della Cometa", insieme ad Adriana Pincherle.
In questi anni la sua pittura ricorda molto da vicino quella di Ziveri
e Mafai, caratterizzandosi via via per i suoi cromatismi accesi .
Nel 1943 allestisce una personale alla Galleria Minima di via del Babuino.
Durante la guerra partecipa alla Resistenza. Nel 1946 si trasferisce a Milano, dove si
dedica allinsegnamento, tralasciando la pittura. Torna a esporre solo nel 1961 alla
Galleria Lo Zodiaco di Roma. Da notare anche la sua attività in campo teatrale (Costumi
per La Mandragola, 1953; scene per La fata Morgana, 1954)
Bibliografia: Caterina Castellucci, catalogo della mostra, a cura di F.
Benzi, R. Lucchese, F. Pirani, Roma 1988 |