FRANCO
GENTILINI
Faenza (Ravenna), 1909 - Roma, 1981;
pittoreIntorno al 1925 inizia a lavorare nella bottega
di un ceramista e poi passa, come decoratore, nella fabbrica di ceramiche di Mario
Ortolani.
Nel 1927, incoraggiato dal pittore faentino Giovanni Romagnoli, si reca a Parigi. Nel 1929
si trasferisce a Roma. Diviene amico del critico letterario Enrico Falqui (che gli mostra i disegni di Scipione per "LItalia letteraria") e inizia a
frequentare la terza saletta del Caffč Aragno, dove
conosce Barilli, Cecchi,
de Libero, Cardarelli, Ungaretti . Nel 1930 partecipa alla Biennale di Venezia
e nel 1933 tiene la prima personale alla Galleria di Roma. Espone alle Quadriennali dal
1935 e alle Biennali di Venezia dal 1936. nel 1937 partecipa al Premio Carnegie di
Pittsburg. Negli anni Quaranta affianca allattivitą pittorica una intensa
produzione grafica, con collaborazioni a molte riviste , tra le quali "Primato" e "Documento". Entra in contatto
con il collezionista e mercante Carlo Cardazzo, che sarą tra i suoi principali promotori
anche fuori dallItalia.
Nel 1947 un importante soggiorno parigino lo aiuta a maturare un linguaggio in cui
l'ereditą della "Scuola romana" si unisce a echi internazionali, dal cubismo,
al surrealismo di segno chagalliano, alle ricerche materiche di matrice informale francese
(Dubuffet e Fautrier).
Bibliografia: A. Jouffroy, Franco Gentilini, Milano 1987 |