ALBERTO GERARDI
Roma, 1889 - Roma, 1965;
scultore

La formazione avviene a Roccantica (Rieti) presso la bottega paterna. In seguito frequenta i corsi di disegno e plastica alla scuola serale di S. Giacomo, poi quelli di plastica e architettura al Museo Artistico Industriale di Roma, dove č allievo prediletto di Duilio Cambellotti.
Nel 1920, ormai abilissimo nella lavorazione dei metalli ricostruisce nei sotterranei della Basilica Ulpia un intero ambiente romano. Nel 1921 alla Prima Biennale romana vince un premio per le arti decorative. Raggiunta una discreta fama nel campo delle arti applicate viene chiamato nel 1923 ad insegnare nel Museo Artistico Industriale , del quale diverrā direttore nel 1932 , chiamando a sua volta all'insegnamento artisti come Ziveri e Fazzini. Dirige poi l'Istituto d'Arte di Roma fino al 1959.
Nel 1923 allestisce una personale alla Galleria Pesaro di Milano e partecipa con la sezione romana, guidata da Duilio Cambellotti alla Prima Biennale di Monza (sarā presente anche nelle edizioni del ‘25 e ‘27). Vince un premio per le arti applicate alla V Triennale di Milano (1933). Nel 1935 ha una personale con disegni e sculture alla II Quadriennale, dove figura anche come membro della giuria degli artisti. E' presente alla XX Biennale di Venezia (1936), all'antologica di disegni alla Galleria della Cometa di Roma e nella sua succursale newyorkese (1938). Alla Biennale di Venezia del 1950 allestisce una personale.
Tra le sue opere si rammenta la grande corona in ferro e argento destinata a recintare la roccia dell’agonia nella Basilica dell’Orto del Getsemani a Gerusalemme.

Bibliografia: C. Maltese, Alberto Gerardi, Roma 1964; M. Quesada, 1900-1930. L’arte del ferro battuto a Roma : da Duilio Cambellotti ad Alberto Gerardi, in Carlo Rizzarda, L’arte del ferro battuto in Italia, Feltre 1987, pp.127-134

 



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