CIPRIANO EFISIO OPPO
Roma 1890 - Roma 1962;
organizzatore culturale, critico d'arte, pittore, scenografoStudia all'Accademia di Belle Arti e lavora per qualche tempo come pittore e
decoratore in una galleria antiquaria. Inizia come caricaturista e poi come critico d'arte
presso "L'Idea Nazionale". Esordisce come pittore dopo il 1910 ed è presente
alle mostre della Secessione romana. Dopo la prima guerra mondiale si rivela un
infaticabile organizzatore , divenendo negli anni del fascismo il massimo rappresentante
presso il potere politico della cultura artistica nazionale, sostenendo un liberale
principio di autonomia dell'arte. Nel tempo, oltre a diventare Deputato al Parlamento,
dove porta avanti importanti riforme del sistema artistico nazionale, ricopre le cariche
di Segretario del Direttorio Nazionale dei Sindacati delle Arti Plastiche, Segretario del
Consiglio Superiore delle Belle Arti, Accademico d'Italia (dal 1941), Vice-presidente
dell'E42. La Quadriennale romana, dove dispone un esaustivo panorama dell'arte italiana
del momento, risulta essere la manifestazione più riuscita degli anni '30. E' inoltre un
valido scenografo, richiesto ovunque in Italia; a metà degli anni Trenta sono già più
di cinquanta le scene eseguite, fra cui ricordiamo quelle per il "Don Carlos" di
Verdi e "Il pirata" di Bellini all'Opera di Roma (1935). Molto intensa anche
l'attività di critico d'arte per il quotidiano romano "La Tribuna". A causa di
queste svariate e impegnative attività la sua vocazione di artista non può che
manifestarsi saltuariamente. Come pittore non abusa mai della sua privilegiata posizione
politica e di potere. Espone alla I Mostra del Novecento italiano, è presente alle
Biennali romane e alla I Sindacale del Lazio, ma, dopo essere divenuto segretario generale
del Sindacato, non espone più a queste manifestazioni, partecipando per la prima volta
alla Quadriennale nel '48, dopo la guerra. Partecipa spesso a mostre internazionali, come
la Biennale di Venezia, e a numerose rassegne di arte italiana all' estero, come "An
Exhibition of Contemporary Italian Painting" al Baltimore Museum e al Syracuse Museum
of Fine Arts (1931-32), "L'art italien des XIX et XX siècles" al Jeu de Paume
di Parigi (1935), e alla "World's Fair" di New York (1939). Agli esordi la sua
opera è caratterizzata da un vivace, pastoso cromatismo, con inflessioni francesi. Dopo
la Grande Guerra imprime al proprio lavoro un deciso mutamento in direzione di una
personale "ritorno all'ordine" costruendo l'opera attraverso un disegno nitido.
Bibliografia: ;C.E. Oppo ,Mostri, figure e paesaggi, Torino 1930; C.E.
Oppo, Forme e colori nel mondo, Lanciano 1938; E. Cecchi,
Oppo avec 64 reproductions, Parigi 1934; F. Benzi, scheda in cat. Gli artisti di Villa Strohl-fern, Roma 1983; F. D'Amico scheda in cat.
Roma 1934, Modena 1986; è in preparazione una raccolta degli scritti, a cura di
B.Mantura, F.R.Morelli, per l'Ente Quadriennale. |