ANTONIETTA RAPHAËL
DE SIMON MAFAI
Kovno (Lituania) 1895 c. - Roma 1975;
pittrice e scultriceDopo la morte del padre Simon,
rabbino, si trasferisce con la madre dalla nativa Lituania a Londra. Qui frequenta il
British Museum, conosce (forse) Zadkine ed Epstein, ma soprattutto studia musica. Si
diploma in pianoforte alla Royal Academy e apre una scuola di solfeggio nell'East End.
Dopo la morte della madre, nel 1919, trascorre un periodo a Parigi e, nel 1924, giunge a
Roma. Nel 1925 frequenta i corsi all'Accademia di Belle Arti e inizia a dipingere; si
unisce a Mario Mafai, da cui avrà tre figlie, Miriam (1926),
Simona (1928) e Giulia (1930). Nel 1926, con Mafai, si trasferisce
nella casa-studio di via Cavour, frequentata anche da Scipione e Mazzacurati.
Esordisce nel 1929 alla I Sindacale del Lazio, ed è segnalata da Roberto Longhi. Nello stesso anno è presente con diciotto
dipinti in una collettiva di otto artiste alla Camerata degli Artisti; la critica (C. Pavolini, A. Francini) rileva il "sapore
prettamente russo" della sua pittura, tendente all'arabesco "di gusto arcaico e
popolaresco", oltre che il respiro internazionale e la portata innovatrice.
Nonostante lapprezzamento della critica, la Raphaël non avrà nel corso degli
ventennio molte occasioni espositive, forse per un eccesso di originalità e di
"esotismo".
Nel 1930 parte con Mafai alla volta di Parigi, dove comincia a
maturare la sua vocazione per la scultura. Fra il 1931 e il '32 prosegue, sola, per
Londra, dove prende uno studio ed è in contatto con lo scultore Jacob Epstein. Nel 1932
torna a Parigi, dove rimane sino alla fine del '33.
Stabilitasi definitivamente a Roma, si dedica intensamente alla scultura. Inizia a
lavorare alla Fuga da Sodoma, che riprenderà alcuni anni più tardi durante il soggiorno
genovese.Lavora per circa un anno nello studio dell'amico scultore Ettore Colla. Tra il
1936 e il 38 espone alle Sindacali Il lavoro plastico della Raphael si è svolto,
sino a questo momento, in grande concentrazione e solitudine; "Miriam che dorme"
e" Simona col pettine" risalgono a questi anni, e in esse si può verificare
l'estraneità della Raphaël dalla scultura italiana del tempo. In questa fase i suoi
riferimenti sono piuttosto Maillol e la plastica francese , da Bourdelle a Despiau. In
seguito alle sanzioni antisemite, decide di rifugiarsi con il marito e le figlie a Genova,
sotto la protezione di Emilio Jesi e Alberto Della Ragione. Dopo un nuovo soggiorno romano
nel 1943-45, ritorna a Genova con la figlia Giulia, dedicandosi prevalentemente alla
scultura. Rimane nel capoluogo ligure fino al 1952, in una pesante situazione di
isolamento e di angustie economiche. Solo nel 1948, con la partecipazione alla Biennale di
Venezia (cui sarà presente fino al 1954) la sua opera riceve qualche sia pur limitato
apprezzamento.
Bisogna attendere il 1952 perché la sua opera ottenga i primi importanti riconoscimenti.
In quell'anno vince infatti un premio alla VI Quadriennale (dove sarà regolarmente
presente in seguito) e allestisce un'importante antologica alla Galleria dello Zodiaco di
Roma. Nel 1956 compie un viaggio in Cina, espone a Pechino con Sassu, Turcato, Fabbri,
Tettamanti, Zancanaro, e in collettive in Europa, Asia e America. All'VIII Quadriennale
del 1959-60, nella mostra "La scuola romana dal 1930 al 1945", vengono esposte
diverse sue opere che la confermano tra i protagonisti dell'arte italiana fra le due
guerre. Nella seconda metà degli anni Sessanta si dedica sempre più intensamente alla
scultura, realizzando fra l'altro la fusione in bronzo delle sue opere più impegnative. .
Bibliografia: V.Martinelli, Antonietta Raphaël, Roma 1960;
Raphael,catalogo della mostra a cura di A.Menzio, Ivrea 1960; Raphael, scultura lingua
viva, catalogo della mostra a cura di M.Fagiolo, E.Coen, Roma 1978; ; Antonietta Raphael
sculture, catalogo della mostra a cura di F.D'Amico; Gardens and ghettos. The Art of
Jewish Life in Italy, catalogo della mostra a cura di V.MannT, New York 1989; Arte
italiana, presenze 1900-1945, catalogo della mostra a cura di P. Hulten, G. Celant,
Venezia 1989; Antonietta Raphaël, catalogo della mostra a cura di F. DAmico, Modena
1991; F. DAmico, Antonietta Raphaël, in Nove Maestri della scuola Romana, Torino
1992; I Mafai - Vite parallele,catalogo della mostra a cura di
M.Fagiolo, regesto biografico di F.R. Morelli, ,Antonietta Raphael sculptures and painting
1933-1968, cat. mostra, Paolo Baldacci Gallery, New York 1995. |