ATTILIO SELVA
Trieste 1888 - 1970;
scultore

Dopo i primi studi alla scuola Industriale si trasferisce a Milano dove lavora come scalpellino, poi a Torino. Entra nell'atelier di Leonardo Bistolfi e si lega d'amicizia con Felice Carena (1905). Due anni dopo vince a Trieste il Premio di Roma e si trasferisce nella capitale, dove tiene lo studio a Villa Strohl-fern sino alla fine degli anni Venti. Alla base del suo lavoro è lo studio della scultura romana e rinascimentale come della statuaria egiziana; la personale di Mestrovich all'esposizione di Roma (1911) non è senza conseguenze per il suo lavoro, ma le suggestioni simboliste sono presto superate in chiave di "ritorno all'ordine" novecentista, di cui Selva è considerato un precursore. Espone alla Secessione del 1915, e nel 1918 a una mostra internazionale d'arte a Zurigo. Nello stesso anno la partecipazione all'esposizione alla Casina del Pincio ne decreta il successo; s'invoca "l'italianità michelangiolesca" (Bellonci, 1918). Nel 1919 si reca in Egitto per alcune commissioni governative; numerosi i monumenti eseguiti fra le due guerre, fra i quali quello a Guido Baccelli (1921) e la Fontana delle Cariatidi a piazza dei Quiriti (1928), entrambi a Roma; la Pietà per la cattedrale di Tripoli (1928); il monumento a Oberdan a Trieste (1931) e quello a Nazario Sauro a Capodistria (1934). Partecipa a tutte le maggiori manifestazioni artistiche dell'epoca.

Bibliografia: F. Benzi, scheda in cat. Gli artisti di Villa Strohl-fern, Roma 1983; M. Quesada, scheda in cat. Roma 1934, Modena 1986; AA.VV., Roma anni Venti, catalogo della mostra, Roma 1990.

 


 


Camilla