Giovanni Stradone
Nola (Napoli), 1911 - Roma, 1981;
pittore Giovanissimo frequenta lo studio di Ferruccio Ferrazzi e nel contempo si dedica all'entomologia. Dopo un esordio
pittorico in linea con le ricerche svolte dai "tonalisti", guarda con
particolare interesse all'espressionismo di Mafai e soprattutto di
Scipione. Caratteristico della produzione di questi anni è il
tentativo di ridurre l'immagine a semplice movimento materico, così da assumere dei
valori altamente intimistici. Risale al 1935 la sua prima apparizione pubblica nella
mostra dei Prelittoriali, poi nel 1939 espone alla Galleria delle Terme. Negli anni
Quaranta con una serie di disegni fortemente legati alla drammatica situazione del
periodo, la sua inventiva artistica raggiunge una fase saliente. Nel 1942 espone con
Monti, Gentili, Natili e Mazzacurati alla Galleria di Roma; nel 1945 alla Galleria dello Zodiaco e
nel 1947 con Scialoja, Ciarrocchi e Sadun alla Galleria del
Secolo. In questa occasione Cesare Brandi conia per la prima volta la definizione dei
"quattro pittori fuori strada", evidenziando l'originalità creativa del gruppo
rispetto alla contemporanea arte italiana, troppo legata ad un lessico di tipo
neo-cubista. Successivamente porta l'espressionismo alle estreme conseguenze formali fino
a giungere alle soglie dell'Informale
Bibliografia: G. Dessì, Giovanni Stradone,
Roma 1950; G. de Chirico, Giovanni Stradone, Roma 1964; V.
Rivosecchi, A. Trombadori, Roma appena ieri, Roma
1986. |