RENZO VESPIGNANI
Roma 1924;
pittore ed incisoreIncomincia a dipingere e a dedicarsi
all'incisione durante i difficili anni dell'occupazione tedesca di Roma, quando č
nascosto presso Lino Bianchi Barriviera. Altri "maestri" sono Alberto Ziveri e Luigi Bartolini. Inizia a
esporre nel 1945. mentre collabora come disegnatore a numerose riviste politico-letterarie
( "Domenica", "Folla", "Mercurio", "La Fiera
letteraria") con un taglio documentario e poetico accostabile al cinema di Rossellini
e De Sica. Nel 1956 fonda, con altri intellettuali, la rivista "Cittā Aperta",
incentrata sui problemi della cultura urbana. Svolge un'intensa attivitā di illustratore
in cui il referente letterario si anima a ridosso di una inesauribile inventiva figurale.
Tra gli artisti a lui vicini ricordiamo Muccini, Urbinati, Zigaina, Buratti (la cosiddetta
"Scuola di Portonaccio"), poi, dopo il '63, Attardi, Ferroni, Calabria,
Guerreschi, Guccione, Gianquinto ("Il pro e il contro"). Vengono poi i grandi
cicli dedicati alla crisi della societā del benessere: LImbarco per Citera
(1969), LAlbum di Famiglia ( 1971), Tra le due guerre (1973-75).
Strettissimo il rapporto con la letteratura. Vespignani illustra opere di Alleg, Kafka,
Boccacccio, Majakowsky, Eliot, Belli., Villon, Leopardi, Porta. Nel 1985 espone
allAccademia di Francia. in una mostra che sviluppa il confronto dialettico con la
tematica urbana di un altro grande osservatore di Roma: Pier Paolo Pasolini.
Bibliografia: A. Trombadori, V.
tra uomini e no, Spoleto 1963;F. May, Vespignani, Catalogo dell'opera incisoria, Roma
1982, V. Rivosecchi, A. Trombadori, Roma appena
ieri, Roma 1986. |