1940 Si
intensifica l'attività della Galleria di Roma in via
Sicilia, diretta da Orazio Amato, coadiuvato da Antonio Maraini, Enrico Del Debbio, Anton
Giulio Bragaglia Palma Bucarelli e Roberto Papini.
La galleria, che si potrebbe definire "di regime", vuole offrire agli artisti
del Sindacato laziale una sede stabile e presenta quasi sempre in programma collettive di
quattro o cinque autori con folti gruppi di opere. Nella lunghissima serie di esposizioni,
per lo più scadenti, si notano alcune presenze interessanti: tra il '41 e il '42 Gentilini, Mazzacurati,
Monti, Bartolini, De Santis, Savelli, Omiccioli, Stradone, Afro e
altri. Tra le mostre della Galleria di Roma nel 1940
troviamo quella di Filippo De Pisis del pittore-incisore L. Bianchi Barriviera e dello
scultore Mirko Basaldella.
16-17 GENNAIO Vengono annunciate le demolizioni della Torre Salara nei
pressi di piazza Nicosia e della chiesa della SS. Annunziata detta "Nunziatina di
Borgo".
31 GENNAIO Inaugurazione della trentunesima mostra della Galleria di Roma: "Guttuso
Guzzi, Montanarini, Tamburi, Ziveri, Fazzini".
La mostra rappresenta un'importante tappa per la storia della scuola Romana.
L'introduzione in catalogo, scritta da Guzzi evidenzia un passaggio dalla pittura tonale a
un nuovo romanticismo" che attinge alla pittura di Tiziano, Goya, Delacroix Courbet e
Corot: "Noi aspiriamo a un romanticismo classico. Altro che ironia: passione. Uno
stato d'animo dunque che ci riporta a posizioni di gusto che sono al di là
dell'impressionismo. Amore del movimento movimento delle linee; palpito di colore, amore
del Chiaroscuro, un Chiaroscuro tonale, fatto tutto di colore e perciò amore della
corposità naturale, del concreto del solido dello spazio profondo. Nostalgia d'una
letteratura, inclinazione a dare un senso letterariamente pregnante a ogni invenzione.
Romanticismo come disposizione a farsi comunicativi credenti in una naturale animazione
delle cose perché noi siamo naturalmente animati. Metafisica senza lavagne e
indecifrabili misteri". La nuova linea pittorica è variamente interpretata dai
singoli artisti: come nota Mino Maccari nel commento
alla mostra sul primo numero della rivista "Primato"
(marzo 1940): "Unico legame che abbia costituito in quella occasione una
parentela fra i sei giovani espositori, è stata quella 'umanità' di cui si rimprovera
l'assenza dall'arte moderna. Non ricordiamo di tutta la mostra, una sola pennellata una
sola ditata, un sol tratto di matita che ci abbia potuto far pensare a moventi o a
intenzioni disumane; né, in tutta la mostra, abbiamo potuto trovare alcun segno del vizio
cerebralistico, che stando agli inveterati o agli improvvisati custodi dell'igiene
artistica starebbe sostituendosi al regno del cuore e dei sentimenti. Per conto nostro, i
sei nominati meriterebbero un amorevole rimprovero precisamente per un certo eccesso di
umanità, che, sia pure in misura e in forme differenti, li affatica in ricerche
veristiche, li tiene ancorati al porto troppo sicuro di un realismo".
1 MARZO Inizia le pubblicazioni "Primato":
fino all'estate del '43 condurrà una prudente ma costante azione di sostegno per le
correnti più avanzate della cultura e dell'arte. Collaboratori fissi per il settore delle
arti figurative sono Mino Maccari, da poco in
conflitto con il regime, Renato Guttuso e Corrado Pavolini, che propongono spesso articoli su Mafai, Scipione, Ziveri, Tamburi, Fazzini.
Direttore della rivista è il ministro dell'Educazione Nazionale Giuseppe Bottai, che nell'intento di mantenere un dialogo tra il
regime e le forze emergenti della cultura italiana presentandosi anche come alternativa a
un Mussolini ormai logoro scrive appunto su "Primato":
"Non ci importa d'ottenere dalla cultura un sottomettersi disciplinato agli eventi,
quanto un parteciparvi, un penetrarli, un comprenderli per dominarli. Quindi un intervento
deciso dell'intelligenza nel mezzo delle cose e nel vivo dei problemi".
MARZO Appare per le edizioni della Cometa il canzoniere d'amore di
Libero De Libero Eclisse. Nel frontespizio
un nudo di Scipione.
23 MARZO Inaugurazione della Mostra squadristi antemarcia
legionari fiumani tra i quali partecipano Amato, Oppo
e Monti. Su "Primato" del 15 aprile esce
una recensione di Renato Guttuso (che ha dato adito
anche di recente ad alcune polemiche). Ne leggiamo un brano utile per comprendere la
genesi del rapporto politica-arte nel giovane artista siciliano. "Quanto alla
scultura, L'eccidio di Sarzana dello scultore Antonio Biggi ci sembra un'opera
veramente notevole. Poiché sono note le difficoltà che comportava un simile tema che
avrebbe potuto commuovere come evocazione e per il solo contenuto , ma che era difficile
far vivere nei termini della scultura per una efficacia plastica che ne avesse
giustificato in sede artistica l'esistenza. E mi pare che Biggi ci sia riuscito. Si guardi
come poeticamente il volto del caduto affonda sotto il velo che lo copre tra i ritmi ben
bilanciati delle braccia degli squadristi che lo reggono, come queste figure si allineino
nel fondo, come semplice, vivo appassionato e privo di retorica sia, il modellato. Queste
figure sono ritratti di squadristi e tutti caratterizzati senza eccessi ( si veda in primo
piano il ritratto di Fanelli). E' questa una scultura politica, se così si può dire,
valida perché la commozione è inerente alla plastica e nella plastica trascende ogni
illustrazione, ogni pensiero letterario cioè, e ciò perché l'argomento fu sentito né
solo da Biggi politico, né solo da Biggi scultore che avesse trovato alla sua scultura un
pretesto di contenuto. Ma da Biggi scultore e uomo di parte insieme così come è
prescritto, secondo noi, che debba essere un artista".
APRILE L'editore Valentino Bompiani pubblica il primo numero di
"Civiltà", rivista bimestrale dell'Esposizione universale di Roma. Nel comitato
di direzione troviamo Luigi Federzoni, Valentino Bompiani, Emilio Cecchi, Cipriano Efisio Oppo.
La rivista, dalla lussuosa veste editoriale, proporrà articoli sull'E 42 dal punto di
vista architettonico e delle imprese decorative, oltre ad articoli di archeologia e sulla
storia di Roma.
21 APRILE Si inaugura l'Ospedale Oftalmico nel piazzale degli Eroi.
Alle inaugurazioni della nuova Roma fascista corrispondono le inaugurazioni di alcune
parti del Campidoglio, nucleo dell'antica Roma imperiale: il congiungimento dei palazzi
capitolini e la nuova pavimentazione di piazza del Campidoglio, secondo l'originario
progetto di Michelangelo e il restauro del Tabularium.
18 MAGGIO Inaugurazione della Biennale di Venezia. Presidente della
manifestazione è Giuseppe Volpi conte di Misurata; Antonio Maraini ricopre la carica di
segretario generale. Presidente della sottocommissione per l'esposizione d'arte figurativa
è Felice Carena, tra i membri Ferruccio Ferrazi. Questa edizione della mostra si propone,
come scrive Maraini, nonostante la difficile situazione politica dell'Europa, di
riassumere "le correnti e le tendenze artistiche del nostro tempo". la
Francia, l'Austria, la Russia e la Polonia per protesta politica, non partecipano. La Gran
Bretagna e la Danimarca ritirano la propria adesione tre settimane prima
dell'inaugurazione. Maraini spiega ancora che gli inviti e gli incarichi sono stati
rivolti ad artisti diversi da quelli invitati alla passata Biennale e all'ultima
Quadriennale in modo da creare, come era stato annunciato un turno di
avvicendamento". Degli artisti romani partecipano soltanto, tra le settanta personali
della manifestazione, Oppo, Afro, Pirandello,
Nino Bertoletti e Orfeo
Tamburi.
1 GIUGNO È completata la demolizione degli edifici che dividevano
piazza S. Silvestro da piazza S. Claudio.
10 GIUGNO A piazza Venezia Mussolini dà la notizia dell'entrata in
guerra dell'Italia a fianco della Germania, contro la Francia e la Gran Bretagna.
22 GIUGNO Villa Medici, di proprietà dei francesi, è posta sotto
sequestro.
24 GIUGNO A Villa Incisa viene firmato l'armistizio con la Francia.
27 GIUGNO Il governo italiano prende possesso di Villa Strohl-fern, di proprietà francese.
17 SETTEMBRE si riunisce la commissione del II Premio Bergamo.
l'esposizione si terrà nei mesi di novembre e dicembre a Milano, nel Palazzo della
Permanente, e vedrà l'attribuzione del primo premio a Mafai
per Modelli nello studio e del terzo a Guttuso
per Fuga dall'Etna (tra i giurati figurano Giulio Carlo Argan, Leonardo Borghese,
Achille Funi, Ettore Gian Ferrari, Ottone Rosai).
24 OTTOBRE Inaugurazione della scuola di danza diretta da Jia Ruskaja,
istituita dal ministero dell'Educazione nazionale.
26 OTTOBRE La Stazione Ostiense, finalmente terminata, viene
inaugurata.
8 OTTOBRE L'istituto di Studi Romani si trasferisce sull'Aventino.
Fra il 1940 e il 1942 si pubblica Beltempo, almanacco delle lettere e delle arti, a
cura di Enrico Falqui e Libero de Libero. Sembra la continuazione ideale
dell'attività della Galleria della Cometa, nella
serie di resti, poesie, illustrazioni del gruppo romano e degli amici in Italia. Nel 1941
viene chiesto agli artisti di illustrare libri famosi: e così Mafai traduce l'Epistola agli ebrei di S. Paolo, Fazzini I Malavoglia di Verga, Capogrossi L'asino d'oro di Apuleio, Ziveri I promessi sposi e così via. Nel
1942, "mentre infuria la guerra", il volume è quasi un excursus sulla
pittura dei romani e oltre e così Morandi è presentato da Brandi, Carrà da Longhi, de Chirico
da Bardi e Savinio
da de Chirico Scipione
da Sinisgalli, Mafai
da Bardi, Pirandello
da Alvaro, Donghi da Sinisgalli...
Al cinema si può vedere il primo prodotto registico di De Sica, Due dozzine di rose
scarlatte. Blasetti insiste col film in costume Le avventure di Salvotor Rosa. Approda
al cinema Totò. |