GALLERIA DI ROMA Il duce di
persona, accompagnato "dagli auspici del
Sindacato", inaugura nel 1930 la Galleria di
Roma a Palazzo Coppedè in via Vittorio Veneto 7. Direttore è
Pier Maria Bardi, già attivo
come gallerista a Milano. La prima mostra è una retrospettiva di Armando Spadini, cui segue, nel
novembre del '30, quella dei giovani Mafai e Scipione. Nel gennaio
1931 è la volta di Menzio, Levi, Paulucci; a
febbraio de Pisis; in maggio Pirandello, con una saletta
di acqueforti di Bartolini. Tutte le mostre
hanno un notevole successo di critica e di
pubblico: Margherita Sarfatti acquista un
quadro di Mafai; Roberto Longhi uno di Scipione e un Mafai; Francini,
critico de "L'Italia Letteraria", compera il bozzetto del Cardinal
decano di Scipione; l'autorevole
C.E. Oppo recensisce la
mostra dei giovani romani su "La
Tribuna" e acquista un
Mafai.
Il programma della galleria (da un annuncio su "Belvedere",
1930) così recita: "Omaggio a Spadini, Scipione e Mafai, Postuma di
Emilio Gola, Levi,, Menzio,
Paulucci, Pittrici italiane, Filippo de Pisis.
Prossime esposizioni: Architetti razionalisti italiani,
Kokoschka, de Chirico Disegni di
Modigliani, Di Cocco e Ceracchini Lilloni,
Bogliardi, De Amicis, Ghiringhelli, Del Bon, Bartolini e
Pirandello" (da notare l'inserto dei pittori
milanesi, dovuto anche alla precedente attività
milanese di Bardi). Nel 1932 si può vedere una mostra dei
giovanissimi Adriana Pincherle e Corrado Cagli; in novembre
Enrico Galassi; in dicembre la mostra del gruppo Cagli, Capogrossi, de Libero, Carrà, Bartolini, Soffici, Giuseppe Pagano,
Waldemar George, Ezra Pound. Le
mostre continuano fino al 1933, quando Bardi interrompe
l'attività e passa a dirigere "Quadrante", con Bontempelli. de Libero ricorda la
Galleria di Roma come "la prima galleria
d'importanza nazionale che poteva esserci,
allora, con intendimenti critici assai
rigorosi". La politica della
galleria è precisata in un articolo del critico
torinese Zanzi (in "Gazzetta del Popolo", 7.1.1931):
"La Galleria d'Arte di Roma ci sembra
costituisca una specie di centro indicatore, e
regolatore di giustizia per l'attività artistica della capitale.
La Galleria d'Arte di Roma ha vivi rapporti con
l'estero, dove ormai è già conosciuta,
ed apprezzata, tanto che artisti come Kokoschka, Dix e
molti altri hanno accettato di esporre..."
Nel 1937 Corrado Pavolini, presidente
della Confederazione
professionisti e artisti, chiama a dirigere la rinnovata
Galleria di Roma (nella sua nuova sede in
piazza Colonna) Dario Sabatello per le arti
figurative e Anton Giulio Bragaglia per il settore
teatrale , collegato all 'attività del
Teatro delle Arti. La galleria si inaugura il 2 giugno 1937 con
l"'Omaggio a sedici artisti italiani" (fra gli
altri, Boccioni, Carrà, Modigliani, Casorati, de Chirico , Morandi, Ferrazzi, Martini, Severini, Sironi). Successivamente la
galleria si trasferisce presso il Teatro delle Arti,
in via Sicilia.
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