GALLERIA SABATELLO

La galleria apre i suoi locali in via del Babuino 61 il 6 novembre 1932 con una mostra di Marino Marini e una conferenza di Massimo Bontempelli. Seguono le mostre di Antonio Donghi (dicembre 1932), la prima personale dei giovani Fazzini e Ziveri, che espongono in contemporanea a Giuseppe Grassi, e pił tardi quella di Savinio (febbraio 1934) e di Mario Tozzi (marzo 1934).
"La galleria - ricorda
Sabatello - era stata fondata anche sotto la spinta del mio amico Corrado Cagli, mio ex compagno di Liceo, attraverso il quale frequentavo Massimo Bontempelli, suo zio, e Luigi Pirandello. Quando alla fine del 1932 diedi il via a questa impresa, non ero un gallerista esperto; avevo ventun anni e facevo il giornalista per il quotidiano 'Il Tevere'".
La galleria, nei suoi tre anni di attivitą, non segue un programma preciso, affidandosi alle amicizie personali di
Sabatello, tuttavia le mostre citate hanno un notevole peso nello svolgimento delle vicende romane. Ad esempio la mostra di Savinio "retour de Paris" viene recensita da Libero de Libero come un salutare sommovimento nel "pantano che, da alcun tempo allaga la fiera romana dell’arte" ("L’Italia letteraria, Roma 11 febbraio 1934). Bisogna pensare che in quel momento era praticamente l’unica galleria privata romana a proporre arte contemporanea: il libro delle firme, conservato dal gallerista, testimonia della presenza assidua di intellettuali (Sandro Volta, Vincenzo Cardarelli, Sibilla Aleramo, Enrico Falqui, Margherita Sarfatti, la giovanissima Palma Bucarelli) e politici (la regina Magherita, Giuseppe Bottai, Gherardo Casini, Attilio Teruzzi).

Bibliografia: M. Fagiolo, scuola romana, Roma 1986; Mario Tozzi "italien de Paris", catalogo della mostra a cura di M. Fagiolo, con una sezione critica a cura di F. R. Morelli, Roma 1990.


 
 

Ritratto di Dario Sabatello

 


Una parete della Galleria