Autore: Scipione
Titolo: Apocalisse (Il sesto sugello),1930
Dimensioni: 65 x 78 cm
Tecnica: Olio su tavola,
Collezione: Torino, Galleria Civica d'Arte
Moderna.Il corpo e la
sua carica espressiva sono al centro del lavoro
di Scipione
dagli esordi, quando dipinge la Leda, fino
alle ultime opere dedicate all'Apocalisse e ad
altri temi tratti dall'Antico Testamento. La Cortigiana
romana, il Profeta in vista di
Gerusalemme, il quadro noto come Le
tentazioni di Eva, sono tutti dipinti più o
meno direttamente collegati alla lettura dell'
Apocalisse di San Giovanni. In questo caso
è Scipione
stesso a indicarci il passo preciso, intitolando Il
sesto suggello un disegno pubblicato su
"L'Italia
Letteraria" del 6 novembre 1930. Il
brano va riletto per comprendere meglio il
rapporto tra Scipione
e le sue fonti letterarie. "Apertura del
sesto sigillo: terremoto e cenni del finimondo. E
vidi quando l'Agnello aprì il sesto sigillo, e
venne un gran terremoto. Il sole diventò nero
come un sacco di crine e tutta quanta la luna
diventò come sangue; le stelle del cielo caddero
sulla terra, come un fico lascia cadere i suoi
frutti acerbi, quando è scosso da vento
impetuoso. Il cielo si ritirò come un rotolo che
si ravvolge; tutte le montagne e tutte le isole
vennero rimosse dal loro posto. E i re della
terra, e i grandi, e i tribuni, e i ricchi e i
potenti, e tutti quanti servi e liberi, si
nascosero nelle caverne o tra le rocce delle
montagne. E dicevano ai monti e ai massi:
'Cadeteci addosso, nascondeteci dalla faccia di
Dio che è assiso sul trono e dall'ira
dell'Agnello; perché è venuto, il gran giorno
della loro ira, e chi potrà sostenersi?' Attesa
del settimo sigillo: I servi di Dio segnati in
fronte. - Dopo queste cose vidi quattro Angeli,
in piedi ai quattro angoli della terra, che
trattenevano i quattro venti della terra,
affinché non soffiasse vento né sulla terra,
né sul mare, né sopra nessun albero. Poi vidi
un altro Angelo che saliva da oriente e portava
il sigillo del Dio vivente, e si mise a gridare
con gran voce ai quattro Angeli a cui era
ordinato di danneggiare la terra e il mare
dicendo: 'Non danneggiate né il mare, né le
piante, finché non abbiamo segnato sulle loro
fronti i servi del nostro Dio.'"
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