Autore: Scipione
Titolo: Il ponte degli angeli, 1930
Dimensioni: cm.82x100
Tecnica: olio su tavola
Collezione: Collezione privata"Un torbido furore e un'agonia:
Roma nei giorni della tarda estate, nello
stillicidio di settembre, dentro le fasce di
un'afa sciroccata, può esprimere un sentimento
che prostra, consuma. In alcuni può determinare
rabbia, rivolta, in altri una dolente incertezza,
un'atonia affamata di rapporti. Parlo di
settembre poiché è un mese in cui il tempo pare
sospendersi, frenarsi per una intossicazione da
cui niente potrà liberarlo. Si spera in una
improvvisa ventata di tramontana. Non arriverà
mai. Quel clima, quel paesaggio hanno trovato
modo di esprimersi nell'arte. Anzi, se sono
qualcosa, lo sono proprio perché un segno d'arte
si è investito della loro sostanza aleatoria, ne
ha curvato il palpito stranito in una forma.
L'apocalisse che sia Scipione sia Mafai dipingono,
con una pennellata all'apparenza indebolita,
interrogativa e disperata, è intrisa di quella
passione agonica dell'esistenza che Roma esala.
Ma questa esalazione, così locale, addirittura
gergale, diventa indizio di una tragedia del
secolo:la non vita che si rovescia in ansioso
bisogno di certezza, un vortice di fuoco che
risucchia il nulla quotidiano."
Enzo Siciliano, 1988
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