Autore: Mario Mafai,
Titolo: Demolizioni di via Giulia,1936
Dimensioni: cm 62 x 69
Tecnica: olio su tela
Collezione: Roma, Galleria Comunale d'Arte
Moderna e Contemporanea"Noi
assistiamo continuamente alla demolizione di
tutto ciò che è appartenuto all'Ottocento ed io
ne sono stato testimone quando ho visto la mia
vecchia casa cadere e i muri crollare ad uno ad
uno, le camere aprirsi un attimo alla luce e poi
diventare calcinaccio e polvere".
Così Mario Mafai
descrive la distruzione della sua prima casa,
nell'attuale largo Corrado Ricci, avvenuta
durante í lavori per via dei Fori Imperiali. A
suggerirgli, intorno al 1936, il tema delle Demolizioni
c'è, dunque, anche un ricordo personale e
doloroso. Nel gennaio 1937 espone alla Galleria
della Cometa, presentato da Emilio Cecchi, con
una mostra che raccoglie le due serie dei
Fiori secchi e delle Demolizioni. Cecchi dà
una lettura formalistica dei dipinti, definendoli
come "il bellissimo punto di
arrivo" delle sue avventure
espressionistiche . Nelle critiche dei giornali
si parla dei "preziosi ed eleganti
richiami tonali"; solo più tardi ci si
accorgerà del sottofondo etico che presiede a
questa pittura. Ad esempio, Cesare Brandi
scriverà nel 1939: "Erano le rovine di Mafai, non i
nobili acquedotti o i gruppi di sulfuree colonne,
ma povere stanzucce borghesi sviscerate nella
carta di Francia a brandelli, nelle fumate a cono
dei camini; erano cellule infrante, ma ancora
calde d'abitato, così da parere una delicatezza
sbirciarle, così sventrate, dal di fuori "
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