ANTONIO BALDINI
Roma 1889 - Firenze 1962;
scrittoreDopo aver collaborato agli ultimi numeri della
rivista "La Voce" entra a far parte del gruppo fondatore de "La Ronda" (dicembre 1919). Nel 1920 pubblica Umori di
Gioventù. "Dotato di una naturale pigrizia amante dell'aria dolce e
casalinga, scrittore che invoca le Muse delle cose serene, dei costumi tranquilli,
delle fantasie bene eseguite, il suo insegnamento è quello di che si vuol tener
fuori dai pasticci e in primis dalla politica". ( Manacorda, 1980).
E un assiduo frequentatore della "terza saletta" del Caffè Aragno. Amerigo Bartoli
lo ritrae nel celebre quadro Gli amici al caffè
( 1930) e Scipione lo satireggia affibbiandogli
l'epiteto di "cacio reale" in una caricatura del quadro di Bartoli apparsa su "L'Italia Letteraria". Emblematici della produzione
baldiniana sono: Amici allo spiedo (1932), in cui compaiono vivaci ritratti dei
suoi amici romani, pittori e letterati (notevoli quelli di de Chirico e Spadini),
e Diagonale 1930, dedicato allEuropa. Gli incontri parigini (1930) sono
narrati in La vecchia del Bar Bullier, apparso nel 1934 con illustrazioni di Maccari, mentre gli itinerari culturali italiani formano
Italia di Bonincontro (1940) e Buoni incontri d'Italia (1942). |