LEO LONGANESI
Bagnacavallo (Ravenna) 1905 - Milano
1957 ;
grafico, pittore, letterato, editore Laureato in giurisprudenza a Bologna,
inizia a lavorare come giornalista; fonda e
dirige "E permesso", "Il
Toro", "L'Italiano" (1926-1942),
"Omnibus" (1937-39), quest'ultimo
notevole anche per essere il primo settimanale
italiano a rotocalco; collabora con Mino Maccari a "Il
Selvaggio" e
aderisce al movimento letterario di
"Strapaese"."LItaliano",
la più importante delle avventure editoriali di
Longanesi, nasce nel momento in cui è più
vivace il dibattito sullarte nei suoi
rapporti con il Regime. La posizione di Longanesi
è nettamente contraria a unarte
"fascista": "Si sappia che
larte fascista non deve esistere, Dio
scampi e liberi dagli archi di trionfo, dai fasci
coi festoni, dalle piacentinate o dalle
brasinate". Questo attegiamento è tipico di
un intellettuale, che pur essendo fascista fino
al midollo (è suo lapoftegma
"Mussolini ha sempre ragione" e il
Vademecum del perfetto fascista, 1926) si
opponeva allopportunismo, alla mediocrità,
al perbenismo bacchettone di molta cultura del
tempo, alla quale la sua graffiante e disorganica
ironia, lapertura mentale e la vivacità
culturale, si contrappongono in una sorta di
"fascismo di sinistra".
Il Longanesi disegnatore, si colloca tra Giorgio
Morandi (suo amico e "consigliere"),
Mino Maccari, gli
esempi storici di Daumier, Toulouse-Lautrec,
Grosz. Preferisce affidare il suo estro a una
miriade di foglietti e annotazioni volanti e
nella sua copiosissima produzionesi ricollega
anche alla tradizione della stampa popolare
italiana dei lunari, almanacchi, libri dei sogni,
carte da gioco e così via. Della sua attività
espositiva ricordiamo la mostra alla Galleria del
Selvaggio a Firenze (1927); la partecipazione
alla II Mostra del Novecento italiano a Milano
(1929); la Mostra del decennale della rivoluzione
fascista di Roma (1932); la I e II Quadriennale
(1931 e '35); la XIX Biennale di Venezia (1934);
la Mostra del disegno italiano a Berlino (1937).
Nel 1941 tiene un'importante personale alla
Galleria Barbaroux di Milano.
Dopo la guerra fonda e dirige l'omonima casa
editrice, Nel 1950 fonda "Il
Borghese"e "Oggi".
Bibliografia: A. Savinio, Leo Longanesi, Milano 1941; C.L.
Ragghianti, "Il
Selvaggio" di Mino
Maccari,
Venezia 1955 ; I. Montanelli, M. Staglieno,
Leo Longanesi., Milano 1985.
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