"IL SELVAGGIO" A un mese dallomicidio di
Matteotti, esce il 13 luglio 1924 a Colle Val
dElsa (Siena) il settimanale "Il
Selvaggio", fondato dal commerciante di vini
Angelo Bencini, che chiama a collaborare per la
parte grafica Mino Maccari. Nel 1926 Maccari. ne assume la direzione trasferendo a
Firenze e trasformandolo in quindicinale.
Successivamente si trasferisce a Siena (1929), a
Torino (1930) e infine a Roma (1932).
Continua, anche se irregolarmente, le sue
pubblicazioni sino al 1943 contando sulla
collaborazione di Malaparte, Soffici, Morandi,
Rosai, Ricci, oltre a intellettuali aderenti
"La
ronda" e a
"LItaliano". Nato come foglio
politico a sostegno dello squadrismo ( con il
motto "marciare e non marcire") si fa
difensore del nazionalismo italico e rurale di
"Strapaese" e di una certa mitologia
picaresca del fascismo.
Nel momento in cui il fascismo si trasforma in
Regime, identificandosi con lo Stato, la rivista
si trasforma in foglio prevalentemente culturale
ed artistico e la politica si trasforma "in
diuturna, assillante, spavalda satira di
costume" (Manacorda, 1980), subendo spesso
sequestri e censure.
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